FURONO SPOSI
Renzo e Lucia sono tornati al paese ed intendono sposarsi al più presto, ma don Abbondio cerca di eludere la loro richiesta accampando pretesti puerili.
“Don Abbondio non disse di no; ma cominciò a tentennare, a trovar cert’altre scuse, a far cert’altre insinuazioni: e perché mettersi in piazza, e far gridare il suo nome, con quella cattura addosso? e che la cosa potrebbe farsi ugualmente altrove; e questo e quest’altro.”
Alla notizia certa della morte di don Rodrigo non ci sono più motivi per rimandare: Renzo viene assolto per i fatti di Milano e giunge la dispensa per le pubblicazioni.
Il giorno fissato per le nozze i due promessi si presentano proprio davanti al curato e finalmente diventano marito e moglie.
“Venne la dispensa, venne l’assolutoria, venne quel benedetto giorno: i due promessi andarono, con sicurezza trionfale, proprio a quella chiesa, dove, proprio per bocca di don Abbondio, furono sposi.”
“Venne la dispensa, venne l’assolutoria, venne quel benedetto giorno: i due promessi andarono, con sicurezza trionfale, proprio a quella chiesa, dove, proprio per bocca di don Abbondio, furono sposi.”
INDIRIZZO: Via M. Ausiliatrice
ILLUSTRAZIONE: Capitolo XXXVIII
FRASE: “… i due promessi andarono, con sicurezza trionfale, proprio a quella chiesa, dove, proprio per bocca di Don Abbondio, furono sposi”